AGI - Accusato di aver derubato l'amministrazione fiscale danese di circa 1,2 miliardi di euro tramite accordi finanziari di tipo "cum-ex" (un sistema di negoziazioni di azioni con [cum] o senza [ex] diritto al dividendo, dopo che una società ha annunciato ma non ha pagato la cedola) negli anni 2010, il britannico Sanjay Shah è sotto processo da oggi in Danimarca dopo essere stato estradato da Dubai.Shah, 53 anni, comparso davanti al tribunale di Glostrup, un sobborgo di Copenaghen, si è dichiarato non colpevole per la vicenda che risale agli anni tra il 2012 e il 2015. Rischia fino a dodici anni di prigione per aver messo in atto uno "schema fraudolento ben progettato e metodico" che gli ha permesso di ricevere più di 9 miliardi di corone (1,2 miliardi di euro) in rimborsi fiscali sui dividendi.In pratica, le società straniere controllate da Sanjay Shah affermavano di possedere azioni di società danesi e ricevevano sgravi fiscali cui non avevano diritto. L'accusa ha identificato più di 3.000 richieste di questo tipo al Tesoro."La portata, la complessità e la natura internazionale del caso, così come le difficoltà incontrate nel riportare Shah in Danimarca, spiegano perché ci sono voluti quasi dieci anni perché questo caso arrivasse davanti alla corte", ha detto uno degli avvocati dell'accusato, Kare Pihlmann. Il finanziere è stato estradato nel dicembre 2023 da Dubai, dove viveva, al termine di una lunga proceduradurante la quale la Danimarca ha concluso un accordo di estradizione con gli Emirati Arabi Uniti.La svolta nella vicenda è venuta quando il suo ex braccio destro, Anthony Mark Patterson, ha finalmente deciso di dichiararsi colpevole di complicità in frode fiscale. Processato separatamente davanti allo stesso tribunale, è stato condannato a otto anni di carcere il 1 marzo e ha potuto essere ascoltato come testimone.Durante il processo, ha spiegato di essere stato "scaraventato" nella truffa al suo arrivo in Solo Capital, il fondo di investimento creato e gestito da Sanjay Shah nella primavera del 2013."Sono venuto a conoscenza degli schemi delle transazioni quando abbiamo dovuto pianificare le operazioni per il 2014", ha spiegato, esprimendo il suo "rimpianto per aver partecipato" alla truffa."I funzionari governativi, in particolare i ministri, nel corso degli anni hanno fatto numerosi commenti su questo argomento, creando l'impressione che il signor Shah sia colpevole di frode... Questa è una violazione della possibile presunzione di innocenza", ha affermato l'avvocato dell'imputato.Il ministero del Tesoro danese spera di recuperare i soldi: nel gennaio 2021, quando è stata resa pubblica l'incriminazione, erano già stati sequestrati circa 3 miliardi di corone.Nel procedimento civile il tribunale di Dubai ha condannato Shah a restituire all'autorità fiscale danese circa 1,5 miliardi di euro. Un processo è in corso anche nel Regno Unito.Conosciuto come "cum-ex" e sfruttando una lacuna nella legislazione fiscale europea, il tipo di accordo usato da Sanjay Shah è stato praticato da diversi trader in Europa prima di essere portato alla luce, colpendo numerosi Paesi dell'UE, inclusa la vicina Germania.
Si trattava di acquistare e rivendere azioni intorno al giorno del pagamento dei dividendi, così rapidamente che le autorità fiscali non identificavano più il vero proprietario, consentendo di rivendicare illegalmente crediti d'imposta sugli utili.Secondo le stime diffuse dall'agenzia finanziaria Bloomberg, le varie frodi "cum ex" e "cum cum", una variante, sono costate ai contribuenti europei fino a 150 miliardi di euro.