AGI - È in corso a Palazzo Chigi il tavolo tra governo e sindacati sulla legge di bilancio presieduto dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Per il governo sono presenti il vice presidente del Consiglio Antonio Tajani, il ministro dell'Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, la ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali Marina Calderone, il ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, il ministro della Salute Orazio Schillaci, il ministro per la Pubblica Amministrazione Paolo Zangrillo e il swottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano. Per i sindacati sono presenti i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil, Ugl, Usb, Cida, Cisal, Confedir, Confintesa, Confsal, Ciu e Cse.Prima dell'inizio dell'incontro tra governo e sindacati, a quanto si apprende da fonti sindacali, i segretari di Cgil e Uil, Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri hanno regalato una calcolatrice e un libro alla premier Giorgia Meloni. La presidente del Consiglio, ricevuti i doni, avrebbe chiesto a Luigi Sbarra: "Lei non mi hai portato niente?". Il leader della Cisl avrebbe risposto: Noi non abbiamo portato gadget. Ci limiteremo a darle le nostre proposte per migliorare la politica di sviluppo di questo Paese".Il libro regalato a Meloni da Landini è 'L'uomo in rivolta' di Albert Camus, in riferimento alla recente polemica sul suo appello per una 'rivolta sociale'. "Se hanno paura delle parole è bene che colgano il tema, e cioè che di fronte a un livello di ingiustizia e di diseguaglianze come quello che si sta determinando io credo che ci sia bisogno che le persone non accettino più, che non si girino più da un'altra parte", aveva spiegato Landini ai cronisti prima dell'inizio dell'incontro, "c'è proprio bisogno di un cambiamento radicale che parte dall'azione politica ma anche da quella personale: sono le persone che si devono mettere insieme, anche in termini di solidarietà, per combattere questo livello di ingiustizie, perché non può essere che chi lavora è povero e non può essere che i nostri giovani se ne debbano andare all'estero per realizzarsi, quando noi siamo un paese che invecchia", ha aggiunto Landini.Il libro regalato a Meloni da Landini è 'L'uomo in rivolta' di Albert Camus, in riferimento alla recente polemica sul suo appello per una 'rivolta sociale'. "Se hanno paura delle parole è bene che colgano il tema, e cioè che di fronte a un livello di ingiustizia e di diseguaglianze come quello che si sta determinando io credo che ci sia bisogno che le persone non accettino più, che non si girino più da un'altra parte", aveva spiegato Landini ai cronisti prima dell'inizio dell'incontro, "c'è proprio bisogno di un cambiamento radicale che parte dall'azione politica ma anche da quella personale: sono le persone che si devono mettere insieme, anche in termini di solidarietà, per combattere questo livello di ingiustizie, perché non può essere che chi lavora è povero e non può essere che i nostri giovani se ne debbano andare all'estero per realizzarsi, quando noi siamo un paese che invecchia", ha aggiunto Landini.

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