AGI - Prosegue il peggioramento dei dati produttivi di Stellantis in Italia, rispetto al già difficile 2024. Nei primi nove mesi dell'anno sono state realizzate complessivamente 265.490 unità tra auto e veicoli commerciali, con un calo del -31,5% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Ovvero, crollo di un terzo delle produzioni. E per la chiusura dell'anno le previsioni sono nere". È quanto sottolinea l'osservatorio periodico di Fim-Cisl, secondo cui nel dettaglio la produzione di auto è scesa del 36,3% a 151.430 unità, mentre quella di veicoli commerciali del 23,9% a 114.060. Con tutti gli stabilimenti italiani che hanno fatto registrare dati in flessione rispetto al 2024 e perdite comprese tra il 17% e il 65%."Anche il 2025, come il 2024, chiuderà con una riduzione complessiva di circa un terzo dei volumi produttivi, un risultato ben peggiore di quanto previsto a inizio anno", osserva il segretario generale Fim Cisl, Ferdinando Uliano. E sottolinea: "Le previsioni per la chiusura dell'anno restano fortemente negative: poco più di 310.000 unità complessive, con le autovetture che scenderanno sotto le 200.000. Attualmente, quasi la metà della forza lavoro del gruppo è interessata da ammortizzatori sociali". Secondo la Fim, le nuove produzioni - la 500 ibrida (in partenza a novembre) e i modelli di Melfi (DS8 già in produzione e Jeep Compass da ottobre) - potranno dare risultati significativi solo nel corso del 2026.Per Uliano, serve un cambio di passo da parte dell'Unione Europea e del Governo Italiano: è necessario un piano industriale europeo espansivo, sostenuto da debito comune e da un nuovo Fondo europeo con dotazioni paragonabili al Next Generation EU, per accompagnare la transizione garantendo sostenibilità non solo ambientale, ma anche sociale. Anche il Governo italiano deve fare la propria parte, individuando risorse adeguate per sostenere e rilanciare il settore automotive e l'intera filiera dell'indotto". Secondo l'analisi, la rimodulazione delle sanzioni sulle emissioni di CO2 previste per il 2025 non è sufficiente ad arginare le ricadute industriali e occupazionali che le case automobilistiche stanno subendo. Per questo, è indispensabile ridefinire tempi e modalità di attuazione della decarbonizzazione, rendendo il processo sostenibile sul piano industriale, economico e sociale.
Il 20 ottobre, ricorda la Fim, a Torino si terrà il primo incontro tra le organizzazioni sindacali italiane e il nuovo CEO di StellantisAntonio Filosa. "Si tratta di un appuntamento cruciale - prosegue Uliano - è indispensabile costruire relazioni sindacali solide e costruttive per affrontare le gravi difficoltà del gruppo e del settore".

Obiettivi della Fim Cisl