AGI - Le importazioni cinesi danneggiano la "dignità" del pomodoro italiano. Lo afferma Francesco Mutti amministratore delegato dell'omonima azienda produttrice di ingredienti tra cui passata, polpa e conserve di pomodoro, in un post su X e riportato dal Financial Times. Il manager ha esortato quindi Bruxelles a proteggere gli agricoltori dalla concorrenza "sleale" rappresentata dalla pasta a basso costo prodotta nella regione cinese dello Xinjiang e a ripristinare la "dignità" del frutto rosso italiano. A suo giudizio, per salvaguardare gli agricoltori italiani è necessario un divieto della Ue o l'imposizione di dazi elevati sulle importazioni di prodotti cinesi. Già nel 2021, gli Stati Uniti hanno vietato l'importazione di concentrato di pomodoro dallo Xinjiang ma Bruxelles non ha seguito l'esempio."Dovremmo bloccare l'importazione di concentrato di pomodoro dalla Cina o aggiungere una tassa del 60% su di esso, in modo che il suo costo non sia cosi' diverso da quello dei prodotti italiani", ha dichiarato Mutti al Financial Times.Il manager ha avvertito che l'industria italiana del pomodoro rischia di essere scalzata dal concentrato di pomodoro prodotto da imprese statali cinesi nello Xinjiang, dove il commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani ha documentato diffuse violazioni dei diritti contro la locale minoranza musulmana degli uiguri, compreso il lavoro forzato. Pechino ha negato le accuse, ribadendo che le denunce di lavoro forzato nello Xinjiang sono "una menzogna" usata da alcuni Paesi, tra cui gli Stati Uniti, per indebolire la Cina e sopprimere lo sviluppo delle industrie cinesi.
Mutti inoltre critica Bruxelles per aver obbligato gli agricoltori ad aderire a rigide regole di sostenibilità senza proteggerli dal "dumping ambientale" della Cina. "Dobbiamo insegnare ai nostri agricoltori a coltivare meglio, ma dobbiamo anche proteggerli dalla concorrenza sleale", ha detto."Altrimenti il risultato finale non sarà quello di migliorare l'ambiente, ma di spostare la nostra produzione all'estero, dove l'ambiente non è protetto". Secondo le stime del World Processing Tomato Council, la Cina rappresenterà quasi il 23% della produzione mondiale di pomodori di quest'anno, rispetto al 18% circa del 2023. L'Italia è il terzo produttore di pomodori al mondo dopo Stati Uniti e Cina.