AGI - La chimica può e deve agire da catalizzatore di innovazione: la transizione energetica è prima di tutto una transizione tecnologica e la chimica fornisce soluzioni avanzate e integrate lungo tutta la filiera industriale". Lo ha detto il presidente di AIDIC (Associazione Italiana Ingegneria Chimica) e Chief Operating Officer Industrial Transformation di Eni Giuseppe Ricci parlando alla tavola rotonda organizzata all'Università di Padova dal titolo 'La trasformazione dell'industria chimica verso la transizione energetica e la sostenibilità'."La transizione energetica rappresenta una delle trasformazioni più complesse e decisive del nostro tempo. Non è solo un cambio di paradigma tecnologico, ma una ridefinizione dei modelli produttivi, economici e sociali. La trasformazione industriale è una delle principali leve da utilizzare per rendere il continente più sostenibile, ma allo stesso tempo mantenere la competitività sui mercati internazionali e la tenuta sociale nei Paesi - ha spiegato - Per far ciò occorre avere un modello di riferimento, basato su esperienze fatte e curve di apprendimento, che potremmo chiamare 'Il modello delle tre C': Consapevolezza che un settore industriale non può più continuare a produrre nello stesso modo perché è entrato in una crisi strutturale e irreversibile; Coraggio di cambiare, investendo in tecnologia e innovazione per individuare nuovi prodotti, nuove filiere e nuovi mercati che rispondano alle nuove esigenze di sostenibilità; Capacità di coniugare sempre le tre dimensioni della sostenibilità: ambientale, economica e sociale, perché in mancanza anche solo di una di esse tutto il sistema rischia di crollare".

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