I numeri
Aigab, una delle associazioni di settore, ha stimato un impatto degli affitti brevi sul Pil nazionale di 66 miliardi nel 2024, di cui 13 miliardi da prenotazioni dirette, 52 miliardi dall'indotto e 1 miliardo da ristrutturazioni, arredi e manutenzioni. Sarebbero circa 500mila le residenze extra alberghiere presenti sulle piattaforme online turistiche.
In crescita i locatori che scelgono la cedolare secca
Dalle ultime statistiche del Mef si rileva il trend di continua crescita del numero dei locatori che optano per la cedolare - tra affitti brevi e locazioni lunghe a canone concordato: nel 2023 hanno esercitato l'opzione 3,1 milioni di proprietari, il gettito effettivo dell'imposta dichiarata ha oltrepassato i 3,7 miliardi di euro. Nella ripresa del turismo successiva alla pandemia di Covid, il ricorso agli affitti brevi nelle grandi citta' si e' ampliato, tra riqualificazione di alcune zone un tempo cosiddette 'popolari', desertificazione dei centri storici e spopolamento.
Basti pensare che, rileva un focus dell'Agenzia delle Entrate, a Firenze le locazioni con durata inferiore a 12 mesi sono oltre il 30% del totale, a Venezia sono quasi il 17%. A Napoli, Palermo, Roma e Torino invece la quota rimane, nel 2023, al di sotto del 5%. Un'abitazione locata attraverso la piattaforma Airbnb, specifica il documento, "genera ricavi profondamente diversi, a seconda della città in cui è ubicata". Un'abitazione a Bari genera mediamente circa 6.500 euro lordi all'anno, poco piu' di 8mila euro a Napoli e circa 9mila euro a Palermo. Più alti i ricavi a Bologna e a Milano, dove i ricavi medi annui si attestano su livelli simili, circa 12mila euro, mentre salgono in modo deciso a Roma, prossimi a 20mila euro, a Firenze, circa 23mila euro, e a Venezia, in testa con oltre 26mila euro annui.
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