I numeri di Heineken
Nel periodo luglio-settembre, Heineken ha venduto 59 milioni di ettolitri di birra a livello mondiale, in calo rispetto ai 62,3 milioni venduti nel trimestre precedente e ai 61,9 milioni dello stesso periodo dell'anno precedente. I ricavi netti si sono attestati a 7,3 miliardi di euro, in lieve contrazione organica dello 0,3%.
La flessione più marcata è avvenuta nelle Americhe, con una perdita di volumi del 7,4% dovuta a "sentiment dei consumatori debole" e incertezze commerciali, con un calo significativo in Brasile e negli USA. In Europa la crescita ha continuato a essere lenta, contribuendo al risultato negativo più ampio. Heineken, scrive il Financial Times, prevede che per l'intero 2025 i volumi di birra "scenderanno modestamente" e che la crescita dell'utile si collocherà nella parte bassa della forchetta prevista del 4-8%. L'amministratore delegato Dolf van den Brink ha dichiarato che "la volatilità macroeconomica è proseguita come previsto e si è accentuata nel terzo trimestre, creando un ambiente complesso".
Nonostante la performance negativa, l'azienda resta attiva su altri fronti: ha annunciato una riorganizzazione che comporta il taglio o la riqualificazione di circa 400 posti di lavoro al quartier generale di Amsterdam, con l'obiettivo di sfruttare più efficacemente nuove tecnologie. Inoltre, ha presentato un piano strategico fino al 2030 che prevede di concentrare gli sforzi su 17 mercati, brand globali focalizzati e un'accelerazione nell'uso dell'intelligenza artificiale e nell'efficienza operativa. In sintesi, Heineken affronta un momento complesso: calo delle vendite, contesto imperfetto sul fronte consumi e nuove sfide geopolitiche. Ma allo stesso tempo prepara una risposta strategica che punta a consolidare la sua posizione nei mercati chiave e a migliorare l'efficienza operativa.
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